Pagina:Kant - Considerazioni sul sentimento del sublime e del bello, Napoli, 1826.djvu/98

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nei caratteri nazionali. 97

dente della gran scimia Hanuman, i volontarii tormenti cui si condannano i bonzi, i flagelli che s’infliggono i fakiri, sorte di religiosi mendicanti, tutto risentesi, in tal contrada, d’una eguale depravazione di gusto e di sentimento religioso. Il sacrifizio che le donne vi fanno della loro persona sul rogo che và a consumarle, dopo avervi divorato il corpo del loro marito, accusa la più odiosa demenza.

Evvi cosa più fastidiosa e più stolida degli eterni complimenti dei Cinesi? Le lor dipinture, non ombreggiate, non son che capricci, in cui compiacesi lo spirito loro col fingervi esseri impossibili, o che almeno non corrispondono ad altri nella natura. Vi è pure tale stravaganza che non saprebbero abbandonare, perchè trovasi collegata ad usi antichissimi1. Non ravvisi altro popolo che paga, come essi, al rispetto dei tempi passati, un più stucchevole tributo.

I negri della costa d’Affrica non hanno della origine loro alcun sentimento che s’innalzi al di sopra del frivolo. Sfida Hume chi che sia di nominargli un sol negro ch’abbia mostrato talenti e sostiene che, a centinaia di migliaia di schiavi tolti alle piagge della loro patria, e molti dei quali han racquistata la lor libertà, non se ne sia un solo incontrato che abbia prodotto cosa di grande nelle arti e nelle scienze; a que-

  1. Costumasi ancora a Pekino di far gran rumore durante gli ecclissi lunari o solari, per ispaventare il dragone che vuol inghiottire quei corpi celesti. Tal pratica assurda, che ripete l’origine sua dai più lontani tempi dell’ignoranza nazionale, pur mantiensi, sebbene poco più istrutti i Cinesi sappiano presentemente come dover riguardare un tal fenomeno.