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Nel golfo della Spezia, porto del Genovesato, circa un miglio lontano dalla città del medesimo nome, e 65 piedi distante da terra, v‘è una sorgente simile, e talmente abbondante, che s‘innalza alcuni pollici sulla superficie del mare, formando circa una volta di 20 piedi di diametro. Essa è formata di raggi d‘acque ben distinti: l‘acqua stessa è più torbida dell‘acqua marina che si trova nella vicinanza, e meno salata sulla superficie che il resto dell‘acqua marina; sul fondo è interamente dolce, ma torbida e fangosa: la profondità della sorgente importa 38 ½ piedi. Due torrenti che corrono sui lati di una montagna distante 3 miglia italiane dalla Spezia, i quali in seguito si uniscono e si precipitano in un profondo abisso, probabilmente vi conducono il nutrimento necessario1. Anche gli antichi conoscevano le sorgenti dolci sotto il mare, e gli Aradj si procuravano in tal modo
- ↑ Vedi Spallanzani nel Journ. de Phys. Ingl. 1726. ed un estratto di ciò nel magazzino di Gotha fuer das neueste aus der Physik. vol. V. quint. 4 1789. p. 96.