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effigie di roma | 31 |
lato dell’Urania del denaro sarà già stato attributo della statua esposta nella residenza di Pirro. Intanto l’idea di far divenire il globo emblema dell’impero della terra pare che possa ascriversi ai due Lentuli ossia ad uno di essi. Tanto l’uno quanto l’altro concetto, nel quale se ne è fatto uso sui loro denari, è più tardi molte volte imitato. Il primo che abbia ripetuto il globo come centro del tipo è stato un altro Cornelio, il figlio di Sulla Faustus, il quale volendo encomiare sul suo denaro n. 275 il suocero Pompeio fece disegnare il globo in mezzo di quattro corone e di altri ricordi delle vittorie riportate in tutte le parti dell’orbis terrarum. L’altro concetto lo ritroveremo su denari da illustrarsi più dettagliatamente, perché mostrano la stessa Roma in atto di calcare il globo.
Accingiamoci ora a stabilire le epoche dei denari dei tre Lentuli. Il primo si chiama LENT. MAR. F cioè come leggo coll’Eckhel D. N. v. p. 188 e col Mommsen nella nota al n. 207 Lentulus Marcelli filius, il cui nome più completo era P. Cornelius Lentulus Marcellinus, figlio naturale di M. Claudius Marcellus ma adottato da un Lentulo e divenuto console nel 687. Egli ha due volte amministrato la zecca, essendo una volta monetario regolare, l’altra curatore straordinario, come si riconosce dal fatto che sopra una parte degli aversi si trova la solita parola ROMA senz’altra giunta, sopra l’altra più rara però si leggono le sigle P. E. S. C. La lettera P publice l’abbiamo trovata al posto della parola Roma pure sopra una parte dei denari di C. Malleolus mentovati di sopra, le altre lettere costituiscono la formola e senatusconsulto, la quale secondo la notissima opinione dell’Eckhel D. N. v. p. 66 adottata dal Mommsen si è aggiunta sulle monete più recenti per constatare che l’emissione ne era fatta in modo straordinario. Siccome sui denari della seconda categoria non sono per niente cambiati i tipi ma soltanto introdotte nuove lettere monetali, così credo che la seconda amministra-