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Pagina:L'Effigie di Roma.djvu/59

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note 59

la corona nella s., mi pare che non si debba attribuire grande importanza a quel denaro.

(11) Si veda quello che ho scritto sulle formole P, P. P, A. P ecc. Wiener Numism. Zeitschr. 1878 vol. X p. 1 sgg.

(12) Per uno strano equivoco vien detto nella traduzione francese del libro del Mommsen II p. 385, che già in uno dei tesori spagnuoli si sono trovati esemplari di questo denaro; bisogna mettere al posto del tesoro di Oliva quello di Liria molto più recente vd. Annali dell’Inst. 1863 p. 61. Il denaro con Marte n. 191 c. si riscontrò nel tesoretto descritto dal Blacas II p. 526 sgg., il quale essendo ricco di denari italici non può montare al di là del 615. Il mio parere sull’età del tesoro di Fiesoli è esposto Wiener Numism. Zeitschr. 1879 vol. XI p. 23 s.

(13) Dallo studio dei tesori si può in genere ricavare che i denari n. 258, 259, 260, 261, dei quali abbiamo da parlare ancora, sono stati battuti fra 676 e 683, perché da un lato mancano nei tesori di Carrara e San Miniato nascosti 676 o 677 e dall’altro lato si trovarono in un gruppo di altri tesori nascosti 681-685 a Frascarolo, Roncofreddo, Hev Szamos, Palestrina e Rignano vd. Blacas II, 139 sgg., Mommsen Sallets Num. Zeitschr. II p. 59, Helbig e Mau Bullet. d. Inst. 1874 p. 285 1876 p. 139. Nei tesori di Frascarolo e Roncofreddo che sono i più ricchi non si è trovato che il denaro n. 259 a che è commune, il tesoro di Hev Szamos ha dato un esemplare di n. 258, quello di Palestrina uno di n. 260 e cinque di 261 c. Siccome i tre denari sono rari, così questi fatti non sono sufficienti per stabilire la serie cronologica dei tesori.

(14) Si vd. Eckhel D. N. V p. 283. Trendelenburg Der Musenchor 1876 p. 12. Sul globo terrestre ha scritto Cavedoni Bullet. d. Inst. 1839 p. 300, Annali 1839 p. 156.

(15) Sull’età della legge Papiria si vd. Wiener Numism. Zeitschr. 1879 vol. XI p. 23.

(16) Non ho mentovato il denaro n. 238 col nome del proconsole C. Annius T. f. T. n., perché non è stato coniato da questo personaggio ma dai suoi questori L. Fabius e C. Tarquitius. Il motivo della giunta dei nomi del padre e del