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per difetto: i teoremi non sono con precisione pronunciati; il linguaggio nelle dimostrazioni piuttosto volgare che scientifico; la disposizione delle materie difettosa, e accostandosi per questa parte a quella di Euclide.

Anche nella mia geometria, benché io abbia fatto uno studio particolare per rispondere all’esattezza degli enunciati dei teoremi; e alla regolare disposizione delle materie, pure ci si scorgono dei difetti:

I.° La mia geometria è incompleta, specialmente nella sezione volumi o solidi.
2.° In qualche dimostrazione sono stato troppo conciso, quindi oscuro, ad onta che i miei critici abbiano detto che la mia opera è in generale dotata di molta chiarezza, e che non pute di pedanteria.

Così l’illustre conte Terenzio Mamiani, onore dell’Italia nostra, come ministro, esternò il seguente giudizio:

Nelle vostre Lezioni di aritmetica, algebra e geometria vi scorgo: ordine, chiarezza e concisione.

Io spero che questo Opuscolo avrà raggiunto lo scopo al quale io l’ho destinato, cioè di torre dallo insegnamento classico la Geometria di Euclide; e di conservare intatta la fama dei due illustri matematici, che per un semplice malinteso testè la riprodussero.