Pagina:L'asino d'oro.djvu/13

Da Wikisource.

DELL'EDITORE XIII

nomi romanzeschi, farà sonar di gioia tutte le campane di Paradiso.

Dalla edizione della versione del Boiardo (in Venezia al segno dell’Imperadore 1544 o più distintamente per Bartolomeo detto l’Imperadore e Francesco viniziano, sulla piazza di S. Marco, presso la chiesa di S. Basso) abbiam tratto le belle illustrazioni che adornano questa nostra ristampa, e la vita d’Apuleio (nato a Madaura nel 114 e morto nel 190) non già per la copia o esattezza delle notizie, che si posson vedere nel Bayle, nella Biografia Michaud e altrove, ma per curiosità.

Questa versione è l’opera più originale del Firenzuola, perchè egli ci ha messo la maggiore e più squisita parte del suo ingegno e del suo stile. Mentre i restauratori ordinari guastano gli originali, i ritoccatori a modo di Shakespeare gli rinnovano, e ne viene un’originalità più ricca e possente. Tra noi una versione esatta di Apuleio, mirabile nel suo stesso affatturamento latino, non sarebbe riuscita come questo ricopiamento libero in una lingua che non vive più tutta, se non forse qua e là pei diversi vernacoli della Toscana, ma che pare degna dell’immortalità in ciascuna sua parte. I Discorsi degli Animali non sono così vaghi, nè in sostanza più originali dell'Asino; conciossiachè l’invenzione sia della prima civiltà indica, e in Europa è stata coltivata a poema dal Roman du Renard, tanto variamente elaborato, agli Animali parlanti del Casti. Le commedie, sono altresì belle e fiorite; e forse più felici che le novelle. Ma del Firenzuola si può dire che ogni dove è Paradiso, e noi saliremo di sfera in sfera, finchè sia tutto visto e gustato.

Carlo Téoli.