Vai al contenuto

Pagina:L'astronomo Giuseppe Piazzi.djvu/80

Da Wikisource.

SU L’ASTRONOMIA IN SICILIA. 71

formi alla natura e a’ principi della scienza, ebbero però non lieve influsso in Sicilia, destandovi cento universal desiderio delle cognizioni celesti, e un più vivo bisogno di coltura. Tra’ nuovi seguaci o amatori della difficile scienza si noverano: Carlo Ventimiglia, dei marchesi di Geraci, palermitano, morto in età d’anni 86 nel 1662, del quale trovansi alcuni manoscritti nella biblioteca comunale di Palermo; Scipione di Lorenzo, che ci lasciava un discorso sulla rivoluzione del 1595; Gaspare Catalano, illustratore della cometa del 1607; e Giovan Antonio Giuffo da Palermo, il quale pubblicò un trattato delle ecclissi nel 1621. Varie opere astronomiche, manoscritte, si ebbero da Giovan Paolo Chiarandà: e Pietro Emanuele da Palermo trattava nel 1661 il problema delle longitudini in mare. Dopo i quali vengono Pietro Minutolo, messinese; Lionardo Omodei; Carlo Carafa dei principi di Butera, autore d’un trattato d’orografia, 1689; Giovanni Francesco Musarra della Compagnia di Gesù, che nel 1702 dava alla luce in Messina la sua Astronomia breviter exposita. E in fine: Benedetto Maria Castrone, palermitano; Gabriele Bonomo dei Minimi di S. Francesco di Paola in Nicosia; il p. Melchiorre Spedalieri, gesuita: Girolamo Settimo de’ marchesi di Giarratana; Nicolò Cento e Giovan Battista Serina da Torretta.

Ma, illustre fra questi dotti, devesi notare Giovan Battista Odierna, arciprete, nato in Ragusa nel 1597, e un Leonardo Ximenes, nato in Trapani nel 1716, morto a Firenze nel 1786. L’Odierna ha la gloria di