Pagina:L'economia politica.djvu/4

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stemi, o a volte scambiata per la scienza sociale tutta intera, o comunque in questa confusa; condotta quando a quando a vagare pei regni fantastici dell’utopia; contestata più o meno sempre, anche perchè dottrina d’interessi antagonistici, ostile a vecchi e nuovi pregiudizj ed abusi, in un campo, dove (ancor più forse che in Astronomia) gli aspetti e i moti apparenti stanno spesso in contrasto cogli aspetti e i moti reali; e d’altronde essa medesima per certo qual modo in corso ancora di formazione, e perciò non sempre e in tutto concorde fra i suoi stessi cultori, nè sempre misurata nelle sue conclusioni: – oggi l’Economia politica (e che meglio direbbesi sociale, nel senso più ampio e spregiudicato della parola), si ravvisa generalmente come la scienza speciale a cui incombe di studiare l’ordine sociale della Ricchezza, ossia di que’ beni o mezzi esterni di godimento, dove si esplica in forma sociale il fatto dell’umano lavoro.

E non intendo qui darne una definizione per ogni riguardo adeguata; mi basta il concetto nella sua forma e comprensione più generale.

Scienza speciale, limitata nella sua competenza, per quanto pure oggidì ne grandeggi la materia e l’ufficio; alla quale rimangono pure estranei (malgrado molteplici e più o meno intime correlazioni), dall’un canto, i processi tecnici e professionali del lavoro; e dall’altro, le ragioni etiche e giuridiche; non guardando essa, per suo proprio assunto, in via teorica od applicata, se non alle ragioni e ai risultati di utilità.

Non dunque la scienza sociale tutt’intera, in ogni suo aspetto e rapporto; quale invece, a questi ultimi tempi, aspirerebbe ad essere, dal suo punto dominante di vista, un’altra scienza di ordine più generale, che con appellativo ibrido, ma comodo, un barbarismo opportuno (a convenient barbarism, come esprimevasi lo Stuart Mill), proposto in prima da Augusto Comte, si denomina la Sociologia; e che intesa e architettata dallo Herbert Spencer come una dottrina positiva della vita sociale nel suo progressivo sviluppo, e comunque ancora poco più che a’ suoi primi saggi, accenna però a voler attrarre nell’orbita delle proprie idee, e ad improntare del proprio carattere, l’intera sfera degli studj congeneri, per un’applicazione sistematica di quei principj che si comprendono comunemente sotto il nome collettivo di Darwinismo, e quello in principal modo (e che in sè li compendia) dell’evoluzione. – Ultimo anello alla sua volta di quella serie scientifica non interrotta, che dallo studio dell’evoluzione inorganica salirebbe a quello dell’organica, per metter capo infine nella super-organica, giusta il concetto e il linguaggio del maggiore suo rappresentante.