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faida — faina. 117

valeva “scalpellare, incidere” [dal l. scalpturire] è passato a significare un “raffinamento d’ingegno”; e può averlo assunto ancora passandovi dal senso di “ornamenti”, precisamente come il nome it. furbo, deriv. dal vb. forbire, “pulire, lisciare”, passò al signif. che ha presentemente. Tanto s’assomiglia adunque in tutte le lingue il procedimento che tiene la mente umana nello svolgimento dei significati metaforici dalle idee più semplici e materiali, v. Forbire e Furbo. Sulla radice pik, v. Curtius, Gründzüge des grieschischen Etym., 156; Pott presso Kuhn, 6, 32. Deriv.: fagnone-ria, fagnonaccio.

Faida, diritto di vendetta privata presso i Longobardi (Muratori, Diss. I, 311; Capponi, Longob.). Viene dal mlt. faida formatosi dall’aat. fêhida, mat. fehede e fede, odio, contesa, tm. Fehde, ostilità, sfida, guerra. All’aat. corrispondono: ags. faehdh, faehdho, faehdhu, faehdhe, nimicizia, vendetta; got. * faihitha, dall’agg. * faihs che appare nell’ags. fáh [fág], inquieto, ags. gefáa, nemico, ing. foe, scozz. fae, nemico; e gli risponde nell’aat. gi-fêh, nel mat. gevêch, ostile. La rad. preger. è piq, che nell’a. irl. diè óech [da * poikos], nemico, nel lit. piktas, malvagio, pykti, divenir malvagio, peikti, perseguitare, paikas, stolto, prus. po-paiká, egli inganna. Congeneri sono il sans. piçunas, calunnioso, traditore, il l. pigere, sentir dispiacere. Secondo Grimm, Curtius e Pott è la stessa rad. pik, pungere, danneggiare, vista sotto la parola precedente. Dal bl. faida, agg. faidosus, venne pure afr. faide, faidiu, ostile, prov. faidir, perseguitare. Circa il valore giuridico della faida, v. Muratori Antiq. Ital. I, p. 282.

Faina, animale rapace simile alla donnola (Crescenzi; Ottimo Comm.). Questo nome [fr. fonine, afr. fayne, vall. fawéne, prov. faina, n. prov. faguino, fahino, cat. fagina, sp. fuine, port. folina] che da Bochart veniva derivato dal l. fagina “che si piace dei faggi” (di fatti dai Tedeschi è chiamata Buchmarder = martora dei faggi); dall’Adelung