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Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/220

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192 ghindare.


(v. Graff IV, 450) spiega kinit con “adrisit”; il quale passaggio da “aprirsi” a “ridere” non è punto nè duro, nè insolito; sicchè l’obbiezione del Mackel non regge. Più difficile è il potere dare ragione del senso acquistato dall’afr. guignier, fr. guigner, prov. guinhar, picard. guenier, sp. guinâr, guardare tortamente, se pure non vogliasi dire che questi significati siansi svolti dal primitivo “aprirsi, fendersi”, per mezzo di quello “di scostarsi dal cammino, torcersi”. Ma checchessia delle altre lingue neol., a noi basti l’avere posto in sodo la originazione dell’it. dal ger., dal quale si è già notato essere venuti parecchi altri termini denotanti concetti affini. Der.: ghigna-ta-tore-zzare; ghigno-so.

Ghindare, guindare, tirar su col guindolo; tirar su verticalmente una cosa al lato d’un’altra (B. Crescenzio, Naut. Medit., sec. 17º). Questo vb. si trova anche nello sp. e port. che hanno guindar, e nel fr. guinder, e l’essersi cominciato ad usare solo verso il principio del sec. 17º mi fa sospettare che un tal termine di marina sia venuto da una delle lingue sorelle. Il fr. non appare nella scrittura prima del sec. 16º; il nome guindal incontra già nel 12º. E certo ad ogni modo che le voci romanze riconoscono la loro origine nell’aat. windan, wintan, winden, got. winda n, volgere, torcere girare, mat. winden, tm. windan; as. windan, volgersi, ol. winden; ags. windan, ing. to wind, anrd. vinda d’ug. sig. Da questa rad. nel campo ger. si svolsero mediante apofonesi innumerevoli derivati. Così nell’aat. abbiamo: vinds, wintâ, vinditha, wintunga, wintilâ, windellin, windelen, wand, wandr, want, gewant, gewander, vandus, wanta, wantôn, wandjan, wandida, wentî, wendig, wantal, wantalôn, wantalunga, wantalari, wandeler, (donde verosimilmente il np. di popoli Vandali = viaggiatori), wandelieren, wander, wandern, wanderunge, wintila, wuntani, wuntanussi; nel tm. windel, wandeln, wandern. Esso fu adunque probabilmente tolto ad imprestito dal tedesco nel tardo medio evo, come hisser, ed altri termini