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236 gualmo — guancia.


cavallo. Ma a questo si può opporre che gualdrappa è parola recente in it., come quella che compare solo nel seicento; e che perciò è probabilmente venuta dallo sp. ov’è molto più antica. Resta ora a vedere se anche questa non possa essere venuta dal t. waldrappen, composto che non è documentato in quella lingua; ma che spiegherebbe benissimo il presente valore di gualdrappa. Infatti significherebbe “veste o coperta da viaggio”; e verrebbe da wal, pellegrino, e da drap.

Gualmo, fracido, gualcito, insozzato (Davanzati). Crediamo col Delatre che questa voce (probabilmente d’importazione longobarda, dacchè solo l’it. fra le lingue rom. la possiede) proceda da aat. mat. walm, bollore, donde tm. Qualm, vapore denso, fumo grosso, agg. qualmig, vaporoso, vb. qualmen, fumare fortemente. Morfologicamente il passaggio sarebbe regolarissimo: logicamente poi è chiaro che dal signif. di “vapore” a quello di “vaporoso”, e quindi di “molle, vincido, gualcito, imbrattato” c’è una distanza assai breve. Forme ger. secondarie sono: got. * valms, ags. välm, velm, vylm, bollimento, scroscio, passione, che secondo lo Schade si riannettono a vb. aat. wallan, tm. wallen, bollire, ed hanno per tema valma. Il Kluge, dopo aver detto che tm. Qualm non ha storia precedente sicura, lo trae da bt. ol. kwalm, e lo riavvicina a mat. twalm, svenimento, deliquio. Invece il Faulmann ammetta la filiazione da aat. qualm chualm, oppressione, dalla rad. di vb. quëlman, wëlman, affumicare, affogare (forse mediante il “fumo”). Ma checchessia della storia anteriore del vocab. ger., a noi basta porre in sodo che l’it. gualmo abbia origine di là: il che ci pare difficile che si possa negare.

Guancia, gota, parte laterale del viso (Dante, Boccaccio). S’incontra, fra le lingue romanze, solo in it.; e procedette da ger. * wankja, aat. wanka, wanga, mat. wange, tm. Wange, anrd. vangi, d’ug. sig. Al dire del Kluge