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Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/35

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aldio — alla1. 7

“accampamento”, che non riscontrasi punto nelle lingue sorelle. Il bl. rispecchia questa diffusione e molteplicità di forme nel territorio francese. Ivi troviamo adunque: heriberga-um, campo militare, stazione, dimora, herbergum herbergamentum-giamentum, hebergum, herbergaria-geria, herberga, herbergare sin dal tempo di Carlo il Semplice †914. In tutte queste forme vicinissime anche foneticamente al ger., abbiamo quasi sempre e puramente il significato materiale e primitivo. Le seguenti offrono un senso un po’ alterato, cioè quello di “ius gisti et procurationis”, che è quanto dire “diritto d’alloggio e trattamento in casa del vassallo da parte del feudatario, ovvero di prestazione destinata a questo scopo”. Tali sono le forme alberc, alber-ga-gium-gia-geria-gata-garia-gamentum. S’incontrano sin dal 1081 nei rescritti di Enrico IV di Germania, e dal 1111 in quelli di Luigi VI di Francia. Però in alcune di esse spunta giá il senso generico di “ospizio”. Si vede adunque che questo nome rispetto all’Italia non è d’importazione antichissima, e che non è dovuto ai Longobardi, ma ai Franchi, che lo trapiantarono qui nei secoli 8º e 9º. Der.: alberg-are-atore-hetto-uccio.

Aldio aldione, persona di mezza condizione tra servo e libero (Borghini). Questo termine storico ricorrente solo nel bl. usato in Italia, è certo d’origine longobarda, e difatti s’incontra spessissimo nelle loro leggi. Vedi Ducange. Quanto all’etim. pare indubitato che provenga da vb. ger. haldan, donde aat. haltan, tm. halten tenere, custodire. Varrebbe adunque “mantenuto”. Trarlo da l. altus, partic. di alo, è impossibile foneticamente, e non è verosimile per la cosa in sè stessa, trattandosi qui di una istituzione longobarda.

Alla1, piazza e luogo ove si trattano le cose del pubblico, atrio (Villani 8, 54). È voce usata accidentalmente dal cronista fiorentino, e come termine locale, parlando d’una sommossa avvenuta in Bruggia (Bruges) in