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bianco — bica. 37


Bianco, color della neve (Jacopo da Todi, G. Guinicelli, Dante). Con fr. prov. blanc, sp. blanco, port. branco d’ug. sig. risale a ger. blank donde aat. blanc, blanch, mat. blanc tm. blank bianco, scintillante, rilucente, bianco niveo, ing. blank, da vb. blinken splendere, scintillare. L’ags. blanca, blonca, anrd. blakkr valevano “cavallo bianco” e anrd. blakra “risplendere”. Secondo il Kluge la rad. ger. è blek, a cui si rannodano mediante apofonesi Blek, blecken, bleich, bleicken, blick, blincken, Blitz; e proviene da idg. bhleg bhlog riflesso in gr. φλέγ-ω φλόξ, l. fulgur, fulmen per fulgmen. Il Mackel ascrive questa parola fra quelle del suo primo gruppo: sarebbe quindi d’imprestito antichissimo. Però è notevole che nel bl. dove soppiantò quasi dappertutto il l. albus, blanchus compaia piuttosto tardi, cioè verso il 1200, mentre nell’afr. è documentata sin dal sec. 11º. Der.: bianca-gno-re-stro-stronaccio-strone, bianche-ggiamento-ggiare-ria-tto-zza, bianchi-ccio-mento-re-to, bianci-ardo-cante-care, bianco-lino-ne-re-so, biancu-ccio-me; imbianc-are-hire.

Biavo biado, di color turchino chiaro (Boiardo, 2, 37; dial. ven.). Risp.: a. sp. blavo, prov. blau, afr. prov. blou bloi, fr. bleu d’ug. sig. Procedette da ger. blaw svoltosi in aat. blao [fless. blawer], mat. blâ, tm. blau ceruleo, livido, biondiccio, verd’azzurro, turchino. Forme ger. parallele: ags. bläv, blaeven donde a. ing. blew, bleu, blue, scozz. blâ, afris. blaw, fris. blauw, bla, blo; bt. bla, blag, blaog, ol. blaauv, anrd. blor, sv. bla, dan. bloa. A ger. primitivo * blawo risponde l. flavus, che però come altri nomi di colore, ha cangiato signif. rispetto al vocab. ger., giacchè vale “biondo-giallo”.

Bica, mucchio di covoni (Dante, Sacchetti). Riposa su aat. bigâ piga, mat. bige, mucchio di cose sovrapposte, e specie di grano, dial. alto ted. beige beigen beig. Schade 61. Entrò forse coi Longobardi. Der.: abbicarsi.