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l'ombra del passato 291

— Lasciate queste brutte idee, — esclamò Adone. — Voi vivrete più a lungo di noi, nonna! Dov’è questa bella cosa che volevate farmi vedere?

- Ora, ora. — ella riprese, aprendo e chiudendo i cassetti, dai quali esalava un forte odor di tabacco. — Tu vuoi accompagnar Caterina a spasso: ora ti domando: l’accompagnerai poi sempre? L’uomo, vedi, spesso è più duro d’un pezzo di legno. Il bastone accompagna sempre chi ne ha bisogno, ma l’uomo... invece... l’uomo cambia d’idea come di vestito! (E guardò ancora la giacca stretta e lunga del fidanzato).

— Ma che idee avete oggi, nonna! — egli disse, avvicinandosi alla finestra per spiare il ritorno di (Caterina. — Stiamo allegri, invece! Ora ripartiamo, quindi ritorneremo: poi avremo il posto, e ci sposeremo e non brontoleremo più!

— Potremmo sposarci lo stesso, viscere! — disse la vecchia, frugando sempre nel cassettone. — Il posto verrà!

Egli si volse: ella lo chiamò con un cenno del capo e gli fece vedere una scatolina con entro parecchie monete d’oro. Egli provò una strana impressione, una specie di vertigine, come quando si ricorda all’improvviso un fatto lontano, indistinto, quasi anteriore alla nostra vita mortale. Una sensazione vagamente simile a questa gliel’avevano destata anche gli occhi di Maddalena Dargenti, che ricordavano gli occhi della figlia del cordaio.

Così le monete d’oro della Suppèi gli ricordarono all’improvviso il sacchettino di marenghi, il