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112 lucy re bartlet


donne saranno sempre contrarie alla guerra — sempre pacifiste intransigenti — è errore. E per le particolari condizioni del paese, questo è stato dimostrato con speciale chiarezza dall’azione delle donne inglesi di fronte alla guerra mondiale. In Inghilterra le donne hanno avuto una responsabilità e potenza enorme, che non avevano in nessun altro paese, per il sol fatto che in principio non esisteva da noi la coscrizione. Le donne inglesi avrebbero potuto dunque non solamente indebolire, ma addirittura trattenere i loro uomini. Ma domandate, Signori, a chiunque abbia vissuto in Inghilterra in questi anni, se tale è stata l’azione della donna da noi. Al contrario, da un giorno all’altro — proprio in ventiquattr’ore dalla dichiarazione di guerra — la maggior parte delle organizzazioni femminili che fino allora si erano adoperate per il suffragio — e dovete ricordare che esse erano centinaia e centinaia in Inghilterra — si trasformarono in organizzazioni per la guerra. E le donne oratrici, che fino allora avevano adoperato la loro calda parola per la causa della morale nazionale, con perfetta semplicità e coerenza l’adope­ravano ora per la giustizia e la morale internazionale. Ne ho avuto un esempio così vivo che non posso fare a meno di raccontarvelo. Ero a Londra in quei giorni, e la domenica prima dello scoppio della guerra assistevo in Hyde Park al discorso di una donna che arringava forse un cinquecento ascoltatori dall’umile piattaforma di un carro, come si usa in Inghilterra per i discorsi all’aperto. Questa donna, Signori, aveva lo spirito di Giuseppina Butler, parlava del costume, e, notate bene, non parlava ad un pubblico scelto, educato, ma ad uomini e donne del popolo — uomini e donne che si fermavano a sentirla, così, a caso, un pò per sport. Per questo — per la qualità dell’am­