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fesa della nuova luce, in più casi invece vince tutto, e i figli di queste donne nascono oggi in condizioni migliori.

E come meglio nascono, così meglio crescono, ma per ogni tappa della via, quel travaglio spirituale della madre che solo ha concesso loro un corpo meglio disposto di quelli delle generazioni passate deve ancora seguitare, se anche il loro spirito debba riflettere le più forti luci d’una più forte epoca. Vincere la passione bassa con la passione alta non è la più difficile prova che la vita ci offre — vincere l’inerzia, l’apatia e il pregiudizio — sostituire al cinismo, la fede, e ai mezzi termini, l’integrità — creare tutto un più vivo e sano ambiente mentale e morale per la nuova generazione che cresce — questa è una lotta più lunga che quella dei soli momenti di passione, e richiede in chi vi si accinge una forza d’animo anche maggiore. Ma ci sono tante donne, Signori, che oggi vi riescono, e come segno della vittoria hanno quel massimo premio che forse in cuor suo ogni donna desidera sopra ogni altro, cioè di rimanere sempre la prima confidente dei figli anche quando questi sono uomini da un pezzo, e liberi da ogni legame che non son quelli della spontanea volontà. E parlando cosi di «confidenze» notate, Vi prego, che io non parlo delle semplici confidenze consigliate dall’affetto, ma di veri problemi professionali e personali — delle questioni più delicate che in passato nessun uomo avrebbe pensato per un istante di aprire a sua madre. Una delle mie più care amiche, ad esempio, aveva il figlio primogenito ufficiale nell’esercito — morto ora combattendo, insieme col fratello minore. Ebbene, questo figlio ufficiale usava consultarsi frequentemente con la madre sul come poteva infondere nei suoi soldati la morale