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la donna e il suo nuovo cammino 9


luppo è ancora generalmente assai ibrido, e molto lontano da quel raggiungimento di equilibrio e di giustizia che la psiche femminile ha diritto di chiedere.

Come in alcune campagne vengono ancora da noi ritenuti certi pesi considerevoli «pesi da donne» pel fatto dell’abitudine di portar fin da fanciulle enormi carichi sulla testa, e nonostante la ben provata superiorità muscolare si vedon talvolta lungo le vie di campagna donne col bambino in braccio e il peso sul capo, mentre l’uomo se ne va al suo fianco a mani vuote, se non a cavallo al ciuccio, così vi è generalmente un formulario ad usum Delphini, per la coltura delle facoltà intellettuali della donna. Tale formulario non è soltanto per le donne provvedute di beni di fortuna fin dalla nascita, ma bensì anche per quelle che quasi senza un soldo, sono condotte dinanzi alla vita nella semi ignoranza, e nella semi inerzia, con la sola speranza d’incontrare un marito che assicuri loro il pane o di rimaner a carico di un fratello o di parenti che talvolta la sopportano ma non la gradiscono. Accennare storicamente al contributo portato dalla donna nel governo dello stato come regina, o in quello religioso come sacerdotessa o martire, o in quello d’azione come eroina non sarebbe che una dimostrazione erudita, che potrebbe provare la considerazione che a volta a volta essa ha saputo raggiungere nei singoli casi d’eccezione, ma questo non è il compito che ci siamo prefisse. Noi sentiamo la necessità che la donna, avendo raggiunto la possibilità di vita che l’ora presente le adduce, vi si prepari formando in se stessa una forza interiore che non solo la sostenga lungo questo nuovo cammino, ma le dia la possibilità di esercitare intorno a sè un’influenza dovuta non soltanto alla grazia ed alla affettività di cui natura l’ha