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come viene educata la donna alla vita 41


qualche sordo rancore suscitato e sentito e la disastrosa ignoranza della vita che ci attendeva e che ci ha offeso...

Ricordiamo le nostre pene per evitarle alle figlie nostre. Noi saremmo veramente colpevoli se mancassimo verso di loro. Appunto per il destino che ci è toccato siamo le madri più adatte a sentire l’anima nuova della donna, l’anima delle nostre figlie. E ciò cui dobbiamo attendere con nuova cura, con nuova intelligenza, e di farla comprendere ed amare ai nostri figli che saranno gli uomini, i loro compagni di domani.

Quante madri, ditemi, riflettono su questo nuovo dovere?

Osservate i grandi in confronto coi bambini nella famiglia. I difetti maschili, al loro primo apparire, suscitano un senso vivo di palese compiacenza piuttosto che un rimprovero e una correzione. Al primo atto di prepotenza, di violenza, di ribellione di un piccolo bambino si sussurra con voce, non abbastanza sommessa almeno: «È un maschio!» come a voler immediatamente riconoscere un suo diritto costituzionale ad usare incondizionatamente di quegli elementi brutali.

E la bimba viene considerata come una graziosa bambola inanimata. Si agghinda, s’infiocca, si asseconda nelle sue vanità esteriori, nei suoi gusti più frivoli, spesso nei suoi vani capricci. La natura procede, i piccini diventano adolescenti, i difetti particolari al loro sesso si accentuano, perché mai o male corretti. Si matura l’uomo in queste abitudini morali ed egli, fin dalla propria sorella, impara a considerare la donna nei suoi difetti più che nelle sue qualità. E queste sono se mai unicamente docilità, remissività, obbedienza, oscuro lavoro, silenzio, sacrificio.