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70 m. a. loschi


ed efficace delle insegnanti, potremo sperare in una salda, armonica, preparazione culturale del popolo.

L’ideale sarebbe che — riordinando la Scuola Normale — si prendesse una determinazione definitiva riguardo agli Istituti Superiori di Magistero. O abolirli o riformarli in armonia al nuovo assetto delle Normali. — Gli Istituti di Magistero più non rispondono alle mutate esigenze della cultura generale, e ancor meno risponderanno in seguito all’attuazione dei benefici progetti del Ministro Berenini.

È vero che questi Istituti di Magistero sono pure frequentatissimi — ma non da questo nè dal solo valore dei professori — si deve giudicare della bontà e dell’utilità dei loro risultati.

Dobbiamo ricordare che in Italia sono soltanto due, — e in uno di essi, — parlo di quello di Roma che conosco — gli sforzi e la capacità di questi insegnanti, si infrangono contro difficoltà di ogni genere — che vanno dalla impreparazione disastrosa delle licenziate delle Normali — alle contrarietà quotidiane — assillanti — di orari, di locali impossibili, di regolamenti burocraticamente ottusi e inadatti.

Del resto certe deficienze sono oramai note anche al gran pubblico: — le denunziava pochi mesi addietro e in forma un pochino rude — un’autorità — Felice Momigliano — e l’eco che la sua protesta ha avuto nella stampa e altrove, non fa che confermare la necessità di dare diversa vita a questa istituzione.

Si ignora a tutt’oggi — almeno credo — se la riforma promossa dall’on. Berenini riguardi anche la soluzione del problema degli Istituti di Magistero Femminile — problema che, come ho già notato, si compendia nel dilemma: o rinnovarsi o morire.

Comunque: si arresti anch’essa, per ora, alla scuola