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la capanna dello zio tom


invero, saresti per dire che ella si senta più inclinata ad amare la piccola Elisa, sua nipote, che la propria figlia; perchè la bimba meglio le rappresenta l’immagine di colei che avea perduta. Questa fanciulla era una catena di fiori tra la madre e la figlia, sicchè crebbe in esse l’amore e l’istrinsichezza. La pietà ingenua, costante di Elisa, illuminata dalla continua lettura della sacre pagine, facea sì che fosse la miglior guida possibile alla mente stanca, scomposta della sua povera madre. Cassy cedette, e volentieri, all’influenza di ogni buona disposizione, e divenne ben presto una fervente e divota cristiana.

Di lì ad uno o due giorni, la signora di Thoux espose a suo fratello, in modo più speciale, lo stato de’ suoi affari. La morte di suo marito l’avea lasciata padrona di una ricca sostanza, che ella generosamente offeriva di dividere colla propria famiglia. Quando chiese a Giorgio ciò che potrebbe far di meglio per lui, «Fammi educare. — rispose egli; — ecco quanto sempre ho desiderato di cuore; io poi farò il resto.»

Dopo mature riflessioni, fu deciso che tutta la famiglia si recherebbe per qualche anno in Francia; alla cui volta salparono, conducendo seco loro Emmelina.

I belli occhi di costei innamorarono il primo luogotenente del vascello; e poco dopo l’arrivo in porto, Emmelina divenne moglie di quest’uffiziale.

Giorgio frequentò per quattro anni l’università di Francia, ed occupandosi con uno zelo infaticabile, compiè la sua educazione.

Li sconvolgimenti politici, avvenuti in Francia, li costrinsero nuovamente a cercare ricovero nel loro paese.

I sentimenti e i pensieri di Giorgio, poichè ebbe compiuta la sua educazione, saranno acconciamente apprezzati da questa lettera che egli dirigeva ad un suo amico:

«Non so ancora ciò che farò in avvenire. Potrei mischiarmi, come mi consigliate, tra i bianchi in questo paese, poichè il colore della mia carnagione, quello di mia moglie e di tutta la famiglia è così leggiero, che nessuno potrebbe ravvisarci di razza africana. Ma, a dirvi il vero, non ne ho alcun desiderio.

«I miei affetti non sono per la razza di mio padre, ma per quella di mia madre. Io non era per lui meglio d’un cane o di un cavallo; per il cuore straziato della mia povera madre io era un bambino; e quantunque io non l’abbia mai più veduta dal momento in cui una vendita crudele ne separò per sempre, pure io so ch’ella mi amò sempre teneramente. Lo argomento dal mio proprio cuore. Quando penso ciò che ella ha sofferto, a motivo de’ miei patimenti, a motivo della miseria, dei travagli della mia eroica moglie, di mia sorella venduta sul mercato di Nuovo Orleans, — spero, tuttochè so di non avere sentimenti anticristiani, che sarò scusato