Pagina:La favorita del Mahdi.djvu/17

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— Che ti salta in capo? chiese il basci-bozuk irritato.

— Non muoverti, ti ripeto.

— È forse la tua amante?

Il greco si levò coi capelli irti, guardando fissamente l’arabo.

— Tua amante! esclamò con voce strozzata. Ed Elenka? E mia sorella?

— Non aver paura, Notis, disse Abd-el-Kerim, pacatamente. È la prima volta che io vedo quella donna e sono incapace di tradire la mia fidanzata.

— Posso crederti?

— Lo devi credere.

— E allora, che importa a te se io voglio baciarla? chiese Oòseir.

L’arabo si tacque, non sapendo certamente che cosa rispondere.

— Hai forse paura che quell’almea mi pugnali?

— Ne sarebbe capace, disse un sennarese, che fumava lì vicino.

— La conosci tu? chiese Notis, con vivacità. Dove abita?

— Non so chi sia. È giunta a Machmudiech due giorni fa e si è subito fatta temere. Un barcaiuolo che voleva abbracciarla fu da essa pugnalato e precipitato nel Bahr-el-Abiad.

— È una jena quest’almea?

— Forse peggio, rispose il sennarese.

— E dove credi che sia andata ora? domandò Oòseir.

— Ho veduto di fuori il suo cammello. Deve essere partita in direzione di Hossanieh, giacchè parlava di volersi recare al campo egiziano.

Abd-el-Kerim che aveva prestato molta attenzione a quelle risposte, si levò in piedi come spinto da una molla.

— È notte diss’egli, con voce leggermente alterata.

— E che importa! esclamò Oòseir.