Pagina:La fine di un regno, parte I, 1909.djvu/448

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nata? Non ve pare de sta a Vienna, co tutta sta neve?1 II re aveva ricevute molte suppliche per grazie e sussidi, e prima di lasciare Avellino, dispose insieme con l’intendente alcune elargizioni di pani, doti, abiti e letti, ed offrì un sigaro a! Mirabelli, che questi conservò, finchè visse, sotto una campana di cristallo. Elargizioni ne fece in tutti i luoghi dove si fermò, onde, quando giunse a Bari, si erano già distribuiti 35 000 pani, e 400 doti di sessanta e di trenta ducati, 230 abiti, 109 gonne, 540 camicie, 60 letti, oltre i sussidii in danaro. Atti di amministrazione, di cui si serbi memoria, non ne compì in Avellino, ma ne aveva compiuti alcuni rimasti memorabili, tre anni prima, in un pomeriggio estivo, quando vi giunse all’improvviso per la via di Monteforte, in un carrozzino scoperto a due posti, guidato da lui, con un altro personaggio, di cui non si ricorda il nome. Arrivò di cattivo umore, e fece subito chiamare alla sua presenza il direttore dei ponti e strade, non che l’ispettore e il vice-ispettore forestale. Con parole brusche rimproverò a quest’ultimo la sua imprevidenza, avendo visto dissodate alcune terre a pendio di Monteforte, e senz’ascoltar ragioni lo sospese dall’ufficio. Rivoltosi poi al direttore dei ponti e strade, rampognò anche questi pubblicamente per il cattivo mantenimento delle vie, notato da lui stesso. E poichè il direttore osò timidamente osservare, che dalla carrosza Sua Maestà non poteva essere stata in grado di valutare esattamente le condizioni della strada, il re gli rispose: “bestia: lo stato delle vie si valuta col c... e non con gli occhi„.


Da Avellino si partì alle 11, e le guardie d’onore si spinsero fino a Piano d’Ardine. Giunte qui, il re volle che tornassero indietro, a causa della bufera che imperversava. Le ringraziò, assicurandole del suo prossimo ritorno con gli sposi e promettendo una fermata più lunga. Di là le carrozze reali tirarono via di corsa. I freschi cavalli, forniti dal maestro di posta, Vincenzo Siciliani, trottarono vigorosamente fino all’altura della Serra con soddisfazione del re, cui il viaggio recava sempre maggiori disagi. Ma la soddisfazione ebbe corta durata. Da quell’altura la strada precipita sull’opposto declivio, in linea quasi retta, sino a Dentecane, Due miglia di fortissima pen-

  1. Principessa, guardato che bela sorpresa vi ho preparata! Non vi pare di stare a Vienna con tutta questa neve?