Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) II.djvu/246

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Lanza scrisse due parole, annunciando die Garibaldi era entrato nelle prime ore della mattina, ma che ne sarebbe scacciato subito. Passarono ventiquattr’ore e non si seppe altro. Il Re impaziente venne da Portici la mattina del 29, e ne ripartì subito. Le notizie ufficiali si conobbero la mattina del 29 da una lettera del console inglese di Palermo ad Elliot, lettera portata da un vapore da guerra austriaco, proveniente da colà. Confermava l’entrata di Garibaldi e annunziava il primo armistizio. Il giorno 30, i consoli di Francia, di Spagna, d’Austria e Russia ebbero identici rapporti dai loro colleghi con maggiori particolari, e li comunicarono a Carafa. Nel rapporto inviato a Bermudez, si affermava che Salzano e lo stato maggiore fossero prigionieri. Le notizie produssero a Napoli un’impressione indimenticabile, e la sera del 29 vi fu una piccola dimostrazione, con grida di Viva la Sicilia, Viva Garibaldi. Venne dispersa dalla polizia.


La notizia dell’entrata di Garibaldi a Palermo sbalordì e commosse tutta l’Italia e l’Europa liberale. Non si pensò che a rafforzare la rivoluzione. Mentre Agostino Bertani raccoglieva denari e armi a Genova, gli emigrati napoletani e siciliani che erano a Torino, escogitarono un mezzo anche più eroico, proponendo a Medici e a La Farina di mandare in Inghilterra Agostino Plutino, con l’incarico di provvedere di vapori la rivoluzione. Mancavano si i danari, ma non si arrestarono a tale difficoltà; anzi, conferendo al Plutino l’incarico dell’acquisto, posero esplicitamente a carico del governo da costituirsi in Sicilia, il debito non lieve che si andava a contrarre. Si era perduta ogni misura nel valutare le difficoltà, e n’è prova questo caratteristico documento, che io pubblico integralmente: è il mandato che Medici e La Farina e alcuni dei più autorevoli emigrati dettero al loro amico, in data di Torino, 29 maggio:


Il signor Agostino Plutino è incaricato di recarsi in Inghilterra, colà provvedere in soccorso della Rivoluzione siciliana, all’acquisto di battelli a vapore a grande velocità e a poca immersione, che verranno posti a disposizione di chi avrà assunto la direzione militare di nuove spedizioni. Il sottoscritto s’interesserà di fare approvare dal Governo, che sarà costituito in Sicilia, qualunque stipulazione fosse per essere convenuta a riguardo di detti vapori dal signor Agostino Plutino.

Firmato: G. Medici.