Pagina:La leggenda di Tristano, 1942 – BEIC 1854980.djvu/10

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4 la leggenda di tristano

che Merlino l’avea dette, incomincioe fortemente a piangere ed a chiamarsi lassa e dolorosa reina. Ed ella dolendosi in tale maniera, lo dolore del suo ventre si la incomincioe a prendere, si come donna ch’iera gravida. E piangendo disse la reina: «Damigella, venuto è lo tempo della diliveragione del mio ventre». Ed allora disse la damigella: «Non potreste voi cavalcare infino a una villa?». Ed ella disse di no. Ed allora incominciò la reina fortemente a gridare ed a chiamare il nostro Segnore Iddio e la sua benedetta madre, che la dovesse aiutare. E sofferendo grandi dolori e piangendo tuttavia, si parturío e fece uno figliuolo maschio in uno luogo molto foresto. E dappoi ch’ella l’ebe fatto, disse ala damigella: «Dami lo mio figlio, ch’io lo voglio vedere». Ed allora la damigella si glile puose in braccio. E la reina disse: «Figliuolo mio, ora ti veggio per la piú bella criatura che deba mai essere. E dappoi che la prima festa ch’io per te abbia avuta è issuta in dolore ed io per te trista debbo essere, e dappoi ch’io in dolore t’abo aquistato, voglio che tu per ricordamento de’ miei dolori abbi nome Tristano». E dappoi che la reina ebe dette queste parole, disse: «Padre mio celestiale, abie mercede dela mia anima». Ed allora incontanente morío.

Ma dappoi che la damigella vide la reina ch’iera morta, prese lo fantino e involselo in uno mantello dela reina. E poi incomincioe a fare lo maggiore pianto che ma’ fosse fatto per neuna damigella, e incomincioe a mettere grande boce, sí che la maggiore parte delo diserto facea risonare. Ma venendo due cavalieri per lo diserto e intendendo lo romore dela damigella, cavalcarono a lei e trovarono la damigella e dimandarono: «Chi è questa donna la quale è morta?». Ed ella disse: «Questa è la reina Eliabel, la quale è morta in parturire figliuolo». E li cavalieri, vedendo che questa iera la reina e vedendo lo figliuolo lo quale avea fatto, disse l’uno deli cavalieri all’altro: «Ora possiamo noi essere segnori delo reame de Leonois, perché lo re Meliadus è perduto e non si ritruova, e la reina Eliabel è morta, e lo figliuolo lo quale ell’ha fatto è qui; e imperciò noi possiamo esser segnori di tutto lo reame».