Pagina:La lettera di G. Boccaccio al Priore di S. Apostolo.pdf/34

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mente molto magnifici, e’ nel suo ragguardare rendono testimonio della grandezza dell’animo di colui che gli edificò.» Direi, e’ nel solo ragguardare.

Pag. 41. «Ragguarda le stufe di Diocleziano, la casa di Antonio in mezzo la città di Roma, per avarizia come per negligenza de’ cittadini già divorate e peste, e quasi mutati i nomi e distrutti quanto alla gloria de’ componitori.» Credo che debba dire la casa di Nerone, cioè la casa così detta aurea: ed in vece di divorate, pongasi diroccate. Parmi anche errore quel componitori. I componitori di un edificio! Forse dirà de’ costruttori, ovvero de’ construitori.

Pag. 42. E se la fortuna avesse voluto conservarli (i nomi di Erode e di Nerone), per quello non lungamente sarebbono durati.» Dicasi per quelli, riferendosi ad edifici.

Ivi. «Stoltissima cosa è dunque da una povera casetta pensare a perpetua fama potere aggiugnere, » alla quale di grandissimi e nobili templi ed edificii veggiamo nobilissimi uomini e principi del mondo non avere potuto aggiugnere.» Dicasi, da grandissimi.

Ivi. «Perocchè io odo che Coridone gli aveva dato a credere, potere avere alcuni quelle che a letterato si appartiene, eziandio senza grammatica: conciossiacosachè quell’arte sia suta trovata non per crescere lo ’ngegno, o per dare allo ’ntelletto notizia delle cose, ma acciocché, come noi in diverse lingue parliamo il tedesco e ’l francioso, possa mediante la grammatica intendere quello che scrisse l’italiano.» Come in diverse lingue parlare il tedesco e il francese? Scrivasi: ma acciocchè, co-