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Pagina:La stipe tributata alle divinità delle Acque Apollinari.djvu/23

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cere d’altre città di minor conto erano alle Acque Apollinari molto più prossime che non erano Roma, Todi, Volterra. Può quindi essere che a quelle facile riuscisse ciò che a queste era impossibile. Dicasi altrettanto delle altre, e singolarmente di quelle che portano scolpito sopra di se il nome ROMA. V’è molto a dubitare che queste ancora dir si debbano Etrusche. Altrimenti converrà conchiudere, o che siavi stata una sola persona che fosse andata colà per il puro piacere di gittare in quelle acque le monete de’ popoli Latini e quelle de’ Volsci e degli altri popoli che abitavano nell’interno del paese posto al di qua del Tevere, o che per noi la quistione della proprietà di tali monete rimane al tutto insolubile.

Sarebbero egualmente degli Etruschi quelle della seconda maniera, o le coniate, con le costanti epigrafi del ROMA e del ROMANO. Le aveva io per molti anni vedute provenire dalle vicinanze di Roma: ma debbo confessare che non le avrei mai stimate di que’ popoli che tenevano la diritta del Tevere, sì dei Latini. Sono esse di fabbriche diverse. L’Apollo in fatto di arte ha pochissima relazione con le altre, comunque abbiano comune la leggenda ROMANO. D’una fabbrica medesima potrebbero essere quelle che hanno la epigrafe ROMA colla testa d’Apollo, e col cavallo che va ora a destra ora a sinistra, quelle della testa del guerriero giovine col busto del cavallo e la ronchetta, quelle colla testa d’Ercole giovine e col Pegaso in corsa, e quella colla testa galeata di donna, e il cane che va di corsa. Ma poi una quarta fabbrica convien trovare all’aquila col fiore nel becco da un lato e la lupa co’ gemelli dall’altro, all’Apollo colla mezza luna e i due astri, alla testa di donna turrita e al cavaliere ignudo che a di gran corsa. Le almeno quattro fabbriche diverse troverebbero ben luogo in questa parte d’Etruria, chè popolatissimo era qui il paese, e di città prossime alle Acque Apollinari anche più che Roma e Todi e Populonia non erano. Le leggende ROMANO e ROMA suppongono una relazione con Roma stessa, e forse relazione di confederazione con qualche dipendenza. Supporrebbesi questa avere avuta la sua origine dopo la guerra gallica, ed essersi dipoi costantemente mantenuta fino al tempo in cui cesso l’uso di questa moneta.

Le 1688 monete coniate di Roma suppongono una maggiore celebrità delle terme, la quale doveva essere conseguente all’essere divenuti i romani padroni del paese. Oltraciò ne’ tempi ultimi della repubblica, Roma sola era rimasta colla sua zecca aperta, e quindi sola in grado di fornir la moneta necessaria per il commercio.

Per opposto le monete di Napoli, le poche di Palermo, di Siracusa, di Reggio, di Metaponto, di TIATI, di TIANO, SVESANO, CALENO sono qua provenute per sola ragione del commercio della moneta, la quale dalle mani