Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/463

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annotazioni 423

bolo perfectihabia. Altri di questa parola fa inventore Budè. — Monlorius, scrisse un trattato de Entelechia. — V. Bayle. — Secondo Buble le monadi di Leibnizio non sono che l’entelechia di Aristotele.

Avendo vita nella potenza del corpo. — Aristotele riferisce le differenti funzioni delle diverse parti del corpo organico ad altrettante facoltà dell’anima; ciò che dà chiaramente a conoscere la sua idea, non esserti alcuna parte del corpo che non sia in relazione coll’anima. — L’anima non può significare per lui se non la riunione delle differenti funzioni che si manifestano ne’ corpi organici, la qual cosa egli spiega manifestamente dicendo che ciascun organo ha una destinazione, ma che la destinazione è un’azione; donde ne viene per conseguenza, che tutto il corpo è destinato ad un’azione totale, e che quest’azione totale è l’anima. Lo che fa che l’anima è anche concepita come un’azione che porta seco il suo fine, come un’energia o entelechia, e che la perfetta definizione dell’anima si risolve nel dire ch’ella è la prima entelechia di un corpo organizzato. — Prima entelechia in questo che, come anima ella si trova anche negli enti che non hanno precisamente attività, ma che sono come addormentati e non posseggono che la facoltà d’essere attivi. Poichè la prima entelechia, nella prefata definizione, significa la forza già sviluppata in una maniera qualunque, e che non ha precisamente mestieri di essere in giuoco. — La qual cosa fa che dal nostro filosofo si dovea concepire lo sviluppo del corpo e quello dell’anima come indissolubilmente legati l’uno all’altro, poichè il corpo organico formato dalla natura è la condizione dell’anima. — L’anima, secondo Aristotele, non è nè corpo, nè alcuna grandezza estensiva, ma qualche cosa di corporeo, e qualche cosa in grandezza. — È un’antica qui-