Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/98

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ferecide 69

le approverai, le metterai in luce, se non le approverai, non le farai vedere, che a me pure non piacevano. Nessuna certezza v’ha delle cose; nè io prometto o conosco la verità. Chi trasdegliesse le teologiche, è mestieri che congetturi il resto, poichè tutto è oscuramente dettò, lo sono sempre più tormentato dal male, nè ammetto alcun medico, nè gli amici. A quelli che mi assistevano alla porta e m’interrogavano com’io stessi, fatto passare il dito dalla toppa, mostrai come fosse il male feroce, e loro annunziai che alla dimane venissero ai funerali di Ferecide.“

E questi sono coloro che si appellano sapienti, ai quali alcuni ascrivono anche Pisistrato. Ora è mestieri parlare dei filosofi; e prima dobbiamo incominciar dalla filosofia Ionica, della quale fu istitutore Talete, di cui era discepolo Anassimandro.