Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/102

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88 capo primo

Ottavo uno nativo di Sidone, filosofo epicureo, chiaro nel concetto e nell’esposizione.

XXXI. Discepoli di Zenone furono molti, ma celebri: Perseo di Demetrio cizieo; secondo alcuni suo famigliare, secondo altri servo, uno di quelli che gli spedì Antigono per copiar libri; e fu anche allevatore del figlio Alcinoo. Antigono un giorno volendo prendere costui ad una prova, fecegli simulatamente recare l’annunzio che i suoi poderi erano stati rubati da’ nemici; e mostrandosene Demetrio rammaricato, vedi, gli disse, che non è la ricchezza indifferente? Corrono per suoi questi libri: Del regnoLa repubblica lacedemoneDelle nozzeDell’empietàIl TiesteDegli amoriDiscorsi esortatoriiDi diatribeDi Crie, 4 — ComentariiSulle leggi di Platone, 7. — Aristone, precettore di Milziade, chio, introduttore dell’indifferenza. — Erillo, cartaginese, che disse esser fine la scienza. — Quel Dionisio che si trasferì alla voluttà da che per grave malattia d’occhi, non osò più chiamare indifferente il dolore. Era costui eracleote. — Sfero, bosforiano. — Cleante di Fanio, assio, che gli successe nella scuola, e fu da lui paragonato alle tavolette di cera dura, che difficilmente si scrivono, ma conservano le cose scritte. — Sfero dopo la morte di Zeno ne udì pure Cleante; e diremo di lui nella vita di Cleante. — Discepoli di Zenone furono, secondo Ippoboto, anche questi: Filonida, tebano. — Callippo, corinzio. — Posidonio, alessandrino. — Zenone, sidonio.

XXXII. Di tutti in comune i dommi stoici ho giudicato parlare nella vita di Zenone, perchè fu costui