Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/144

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128 capo primo

stesso ogni sostanza e di nuovo fuor di sè stesso la genera. E chiamano moudo lo stesso ordinamento degli astri, e in terzo luogo ciò che da entrambi è composto. Ed è mondo particolarmente la qualità dell’essenza di tutte le cose, o, come dice Posidonio ne’ suoi Elementi meteorologici, l’unione del cielo, della terra e delle nature che sono in esso, o l’unione degli iddii, degli uomini e delle cose che per essi furono generate. Il Cielo è l’estrema circonferenza in cui è stabilmente locato tutto il divino. Il mondo è governato secondo una mente ed una providenza, come dice Crisippo, ne’ libri Della providenza, e Posidouio, nel decimoterzo Degli dei; coll’espandersi cioè della mente in tutte le sue parti, come dell’anima in noi; ma per le une più, per le altre meno. Imperciocchè per le une s’infuse a guisa di facoltà, come per le ossa e pe’ nervi; per le altre a guisa di mente, come per la parte signoreggiante. Così dunque tutto intero il mondo, ch’è un animale, e animato e ragionevole, secondo che afferma Antipatro tirio, nell’ottavo Del mondo, ha per signoreggiante l’etere. Crisippo, nel primo Della providenza, e Posidonio, nel libro Degli dei, chiamano il cielo il signoreggiante del mondo, Cleante il sole; non pertanto Crisippo, nello stesso libro di nuovo, con più diverso parere, chiama tale la parte più pura dell’etere, la quale anche appellano primo dio, quasi penetrante sensibilmente per le cose che sono nell’aria, per tutti gli animali e le piante, ma per la stessa terra come una facoltà. — Credono essere uno il mondo, e finito, e di forma sferica, essendo questa forma, la più conveniente pel moto, secondo che afferma Po-