Pagina:Latini - Il Tesoro, 2, 1877.djvu/213

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E tutto che ’l leone sia di si grande coraggio

e potenza ’; nientedimeno egli ama l’uomo \ e sta volentieri con lui; e se avviene che egli si crucci con l’uomo ’’, gran meraviglia è la sua pietade; elio quando egli è più crucciato incontro air uomo e più d’ira pieno e di mal talento contro a Ini, allora gli pei-dona * più tosto s’egli si gitta in terra e fii atto di dimandargli mercede. Ed appena si cruccia contro a femina, o contro a’ fanciulli, e non li tocca mai, se non per grande talento di mangiare. E l’ordino di sua natura ^ si ò di mangiare l’uno dì o l’altro bere, però ch’egli ò di sì grande pasto, che appena lo può cuocere nel suo stomaco, onde la bocca gli pu te " molto malamente. Ma quando egli si conosce che ’l pasto non ò tutto consumato dentro alle sue forcelle, sì gli fa noia, ed egli il prende con le sue unghie, e cavalo fuor della sua gorgia ’. E

1) Il t: de si haut cori gè, et de si fiere nature coni li contes divise ci devant.

2| Ut: aiine il home mervilleusement.

3) Il t: et ne sera jìi correciez à home, se il ne li mesfet premièrement; mais à merveilles est piteìis etc.

4) Il t: li perdane volentiers, et plus tust se li kom etc.

5) Il t: l’ordre de sa vie. 0, Il t: li put et come.

1) F cavalo fuori della suo gorgia, glossa di Bono. E nel ma. Vis. Migliorata l’iiiterininzione col x qui ed altrove.

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