Pagina:Latini - Il Tesoro, 2, 1877.djvu/250

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fornito di buono avorio, ogli è di sì gran forza

ch’egli rompe ciò che ’ fiede.

E si dicono li Crimonesi, che il secondo Federigo ne menò uno a Cremona, il quale a lui aveva mandato Prete Gianni d’India; e dicono ch’elli lo videro fedire uno somaro caricato sì forte, ch’egli lo gittò in su una casa ^. E ciò non è gran maraviglia per la grandezza che hanno, secondo che molti testimoniano. Innanzi ne sono veduti di sì grandi, che portano soma che pesa novantotto ruotoli; che sono ben settemila e quaranta libbre.

1) Le stampe ed il ms. Vis. fanno apparire il maestro mancante di log’ica, come qui manca di verità: e con quello becco prende egli la sua vivanda, e mettelaH in bocca, però che quel becco è fornito (ms. Vis.: è guarnito) di buono avorio (ms. Vis. avolio). Ed egli è di s) gran forza etc. Racconciata la lezione col t: et à celui bec prenf sa viande, et la met en sa bouche. Et porce qtie la promoistre est gamie de bon ivoire, est eie de si grani force, qne eie brise quanqtie eie feri.

2) Qui la lacuna e grande e ridicola. Le stampo ed il ms. Vis. sconciamente: e sé dicono li Crimonesi, ch’elli videro fedire tm carro caricalo s\ forte, ch’egli gittò in su una casa. W ’v: et si dient li Cremonois, que li secons Frederis en amena un en Crémone que li enrma Prestes lehans de Inde; et dient que il li virent ferir tm asne chorgié si fort que il li gita sur rine tcrrace. Corretto col t c coi mss.