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Capitolo VII.


Come l’uomo dee fare pozzi e fontane.


Se cosa fosse che non avesse acqua intorno alla tua magione, tu la dèi trovare in questa maniera.

La mattina, anzi che lo sole si levi, d’ agosto, tu metterai contro all’oriente l’occhio, corcato in terra1, e riguarderai l’aere crespo, quasi come una nuvola2 in sembianza di spargimento di rugiada, che ciò è segno d’acqua, ch’è riposta sotto terra, salvo se egli fosse luogo ove solesse avere lago stagno od altro umidore, secondo che dimostra il giunco, o salce salvatico, e tutti arbori che di umidore nascono. E quando tu averai veduti questi segni, tu dèi cavare la terra tre piedi per larghezza, e cinque per altezza. E quando il sole è coricato, tu dèi mettere sotto terra un vaso di rame o di piombo, che sia unto dentro, e poi

  1. Le stampe leggono tu metterai contro all’oriente l’occhio creato in terra. Corretta l’interpunzione, e mutato creato in corcato, divinato dal Carrer, col t tu demorra encontre orient, le menton sor terre, et regarderas.
  2. Aggiunto nuvola in, col t comme une nue delièe en semblance d’espandre rousèe.