Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/223

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RIME

20E questa è la cagione perch’io spero
Vivere in pace senz’alcun difetto
Mirando sempre fiso al suo aspetto.
     Come fin’ oro a paragon fa prova,
Similemente in lei face onestate,
25D’onde la sua beltate
Sormonta innumerabile vittoria.
Dunque creder si può che da lei mova
Quanto di fè speranza e caritate
Onora umanitate,
30Veggendo lei di tanta fama e gloria;
Amor, chi rimarrà in sua memoria
Dappoi la fine della nostra vita
Ogni virtù l’ha Iddio stabilita.
     Poscia che data fu al mondo luce
35Per lo sommo fattor della natura,
Sovr’ogni crïatura
Di senno e cortesìa costei avanza;
Però chi segue lei come sua duce,
Iscorge quanto porge dirittura,
40E fuor di vita oscura
Vive sempre giocondo in allegranza.
A chi s’accende di falsa speranza
Disïando sua vita fuor d’onore,
Segue stoltizia e non verace amore.
     45Canzon mia bella pulita ed adorna,
Segretamente troverai costei;
E quando l’hai parlato ciò che dèi,
Prendi da lei commiato, e poi ritorna.


(Pubblicata di sul cod. strozz. 993 da V. Nannucci nel vol. I del Manuale della letter. del primo secolo; Firenze, Barbèra, 1856.)




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