Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/64

Da Wikisource.
CINO DA PISTOIA

55Vederla in cielo e star nelle sue braccia;
Dunque di speme confortarvi piaccia.
     Mirate nel piacer dove dimora
La vostra donna, ch’è in ciel coronata;
Ond’è la vostra speme in paradiso
60E tutta santa ormai vostra memora,
Contemplando nel ciel dov’è locata
Il vostro cor, per cui istà diviso,
Che pinto tiene in sì beato viso.
Secondo ch’era qua giù meraviglia.
65Così là su somiglia;
E tanto più quanto è me’ conosciuta.
Come fu ricevuta
Dagli angioli con dolce canto e riso,
Li spirti vostri rapportato l’hanno,
70Che spesse volte quel vïaggio fanno.
     Ella parla di voi con que’ beati,
E dice loro — Mentre che io fui
Nel mondo, ricevetti onor da lui,
Laudando me ne’ suoi detti laudati: —
75E prega Iddïo lor signor verace,
Che vi conforti sì come a voi piace.


(Impressa dall’Allacci e riprodotta nella Raccolta fiorentina de’ Poeti del primo secolo e nella palermitana di Rime antiche sotto nome di Guido Guinicelli; ma sull’autorità di più codici ragionevolmente restituita a Cino, nelle Poesie italiane inedite di dugento autori, da Francesco Trucchi; della cui lezione ci siam giovati in più punti.)




VIII


DELLE CONDIZIONI DI AMORE


     Se non si move d’ogni parte Amore
Sì dall’amato come dall’amante,
Non può molto durar lo suo valore;
Che ’l mezzo Amor non è fermo nè stante.


— 58 —