Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/73

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RIME

     Sta nella mente mia, com’io la vidi,
Di dolce vista et umile sembianza:
Onde ne tragge Amor una speranza,
Di che ’l cor pasce e vuol che ’n ciò si fidi.
In questa speme è tutto ’l mio diletto;55
Ch’è sì nobile cosa,
Che solo per veder tutto ’l suo effetto
Questa speranza palese esser osa;
Ch’altro già non affetto
Che veder lei che di mia vita è posa.60
     Tu mi pari, canzon, sì bella e nova,
Che di chiamarti mia non haggio ardire:
Di’ che ti fece Amor, se vuoi ben dire.
Dentro al mio cor che sua valenza prova,
E vuol che solo allo suo nome vadi,65
A color che son sui
Perfettamente, ancor ched ei sian radi,
Dirai — Io vegno a dimorar con vui,
E prego che vi aggradi
Per quel signor da cui mandata fui. — 70

(Confrontata e corretta su la edizion giuntina citata e su la lezione che ne dà il Fraticelli nelle Rime apocrife di Dante, ecc.)



XIX


     Madonna, la beltà vostra infollìo
Sì gli occhi miei, che menaro lo core
Alla battaglia, ove l’ancise Amore
Che di vostro piacere armato uscìo,
     Sì che nel primo assalto l’abbattìo:5
Poscia entrò nella mente, e fu signore,
E prese l’alma che fuggìa di fore
Piangendo per dolor che ne sentìo.
     Però vedete che vostra beltate
Mosse quella follìa ond’è il cuor morto;10
Et a me ne convien chiamar pietate,


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