Pagina:Le Vicinie di Bergamo.djvu/57

Da Wikisource.

35

di S. Pancrazio della fine del secolo decimoterzo possono dar norma per tutti gli altri1.

Ogni Vicinato da ultimo eleggeva in fin d’anno due revisori dei conti, ed aveva il suo Notajo, che redigeva i verbali delle deliberazioni2.

Quali affari spettassero propriamente alla Credenza, quali alla generale adunanza del Vicinato, non si potrebbe dire se non per via di congetture; come non si può dire se la Credenza abbia durato molto al di là del secolo decimoterzo. È bensì vero che di essa si trova menzione ancora nello Statuto del 13533, ma la disposizione in cui si rinviene un tale ricordo, non è che un raffazzonamento di più antichi ordinamenti contenuti nello Statuto del 12484, come aperto risulterà dal confronto dei brani, che qui poniamo di fianco l’uno all’altro.

STATUTO DEL 1248 STATUTO DEL 1353
    Et teneatur Rector facere addi in sacramentis locorum et villarum et ipsorum locorum quod elligent consules seu decanos in suis locis et villis, qui durent per totum tempus regiminis ipsius Rectoris et non ultra.
    Addimus quod si contra repertum fuerit, solvat Comune loci libras 10 imperialium, si plus 50 foci erunt in eo; et si 50 vel minus 50, solidos 100 imper. tantum.
    Quod Comunia de foris et Vicinie civitatis et suburbiorum Pergami et burgorum districtus Pergami teneantur et debeant elligere Consulles seu deganos in suis locis et villis comunibus et burgis et vicinanciis singullo medio anno sub pena libr. 10 imper. pro quolibet et qualibet vice, cujus medietas sit accusatoris, et alia comunis Pergami. Et quilibet possit accusare.
  1. V. per es. Acta II, qu. 1 e frequentemente.
  2. Acta cit. passim.
  3. Stat. an. 1353, 12 § 7, ms. in Bibl.
  4. Stat. an. 1248, 12 § 5 in H. P. M. XVI, 2, 1987 seg.