Pagina:Le antichita Romane (Piranesi)-1.pdf/26

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ricorrevano sopra le medesime falde. Questo rimane negli orti della Madonna della Vittoria verso la Villa Barberina.

111. Altro avanzo delle medesime sostruzioni consistente in un lungo muraglione munito di spessi barbacani dalla cima al fondo, come si dimostra nella Tav. XVI del presente Tomo, alla fig. I. Questo avanzo rimane nella Villa Alandosi vicino alla Porta Salaria. Fra il detto muraglione, e ’l Circo Apollinare indicato nella stessa figura era la via che conduceva al Foro di Salustio.

112. Avanzi della Casa, e de’Bagni del detto Salustio dimostrati parimente nella predetta figura. Vi rimangono peranco i bottini che ricevevano gli scoli de’tetti, ed una scala dipinta a grotteschi, per cui si ascendeva ai piani superiori; comeppure una fabbrica di forma ottagonale creduta uno de’templi di Venere sull’indizio di una Statua di questa Deità ivi ritrovata.

113. Avanzi di antiche fabbriche alla falda del Colle degli Ortuli, li quali appartenevano al mentovato Circo Apollinare.

114. Avanzi degli Orti di Salustio inoggi ridotti a uso di sotterranei nella Villa Belloni. Quivi si troverebbono per via di scavi delle cose maravigliose, come si son trovate nella susseguente Villa.

115. Altro residuo degli stessi Orti nella Villa Verospi. Nell’anno 1740 fu questa scassata in parte verso le mura urbane, e al demolirsi di alcune fabbriche furono ritrovate delle statue, e de’bassirilievi, de’pezzi di colonne, e molti capitelli di varie sorti con altre rarità.

116. In questo luogo, ora vigna del Noviziato de’Padri Gesuiti dietro le Terme di Diocleziano, era, come ho detto all’antecedente num. 2, il Castro di Tiberio dimostrato in pianta alla Tav. XXXIX di questo Tomo. Costantino lo rovinò allorché superò Massenzio il tiranno. Sulle di lui rovine rialzò poscia le mura urbane, nell’ interno delle quali fece co’materiali dello stesso Castro un lungo ordine di abitazione, forse per quartiere de’suoi soldati. Gli avanzi di tali abitazioni incominciano dal num. 29 e si protraggono sino al 34. Sono esse di opera reticolata, ma però mal connessa, come quella che fin da’tempi di Caracalla non apparendo più nelle antiche fabbriche, era perciò stata posta in disuso, e disimparata dagli artefici nel lungo tratto degli anni che si contano dall’imperio di Caracalla a quello di Costantino e non per altro rimessa in uso nelle abitazioni di cui si tratta, che per il comodo e per la copia de’quadrelli di simile opera avanzati alle rovine del detto Castro.

117. Avanzo della prosecuzione del Condotto delle Acque Marcia, Tepula e Giulia, riferito sotto l’antecedente num. 23. Non deve sembrare strano il vedersi qui un muro di tevolozza differente da’restanti avanzi del medesimo Condotto, i quali sono di tufi, peperini e travertini; perché egli appartiene alla doppia investitura che fu fatta al Condotto; o da alcuno de’Cesari riferiti nella iscrizione del monumento indicato al medesimo num. 23, o da altri in tempi posteriori, affine di rimediare alla di lui rovina. Questa doppia investitura si vede primieramente fuori della Porta maggiore sull’angolo delle mura urbane indicato col num. 20. Entrando poi in Roma, e camminando lungo la traccia de’punti che indicano le vestigia della rovina dello stesso Condotto avanti e dopo il num. 21, se ne vedono gli avanzi internati nelle predette mura, i quali continuano sino al num. 120, ove cessando l’investitura e lasciando nudo il detto monumento, ella comincia di nuòvo, come ho riconosciuto in una retrostanza o sia grotta del portinajo della Porta di S. Lorenzo, in cui sono gli archi del Condotto doppiamente cinti dalla medesima, corrispondente a retta linea ai suoi avanzi che appariscono nel muro del giardino Gentili sul quale cammina l’odierna Acqua Felice.

118. Altri avanzi dello stesso Condotto parimente investito di tevolozza, e corroborato da barbacani. Questi si vedono accanto e sotto il Casino Gentili.’ e si dimostrano col num. 4 nella fig. I della detta Tav. XI di questo Tomo.

119. Qui i due spechi, o siano canali della Tepula e della Giulia divertono dal Condotto della Marcia, come si dimostra in pianta nella stessa fig. I, alla lettera F. Questa