Pagina:Le antichita Romane (Piranesi)-1.pdf/27

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diversione sarà stata data loro per qualche tratti, facendogli andare sopra l’investitura del Condotto della Marcia, inoggi internata colle mura urbane, affine di allegerire il Condotto medesimo dal loro peso, ov’egli sarà stato maggiormente indebolito. Il tratto di questa diversione non potea stendersi oltre i due confini accennati col presente num. 119, e col 20 , perchè quivi ed ivi si vedono i predetti due spechi ricorrere sopra la Marcia.

120. Avanzi dell’investitura del medesimo Condotto, da me riconosciuti per tali dalle vestigia e dai residui del medesimo, i quali rimangono al pari della superficie del piano moderno di Roma.

121. Bottino appartenente alla derivazione di una parte dell’Acqua Marcia nel rivo Erculaneo, e che anticamente rimaneva dietro gli Orti Pallanziani. coni’ espongo nella spiegazione della Tavola Topografica degli Acquedotti sotto il § 26, alla Nota 17, correlativamente al Commentario Frontiniano. Questo Bottino, oltreché si vede in pianta nella suddetta figura I della Tav. XI di questo Tomo, alla lett. F. si dimostra ancora nella medesima Tavola degli Acquedotti, al num. 22, ove si vede l’andamento della porzione dell’acqua ch’ei derivava; e nella stessa Tavola degl’Acquedotti se ne fa inoltre la sezione alla fig. II, colla spiegazione delle di lui appartenenze inoggi parte riempiute dalle rovine, parte distrutte, e parte ingombrato da uno de’pilastri del moderno Condotto dell’ Acqua Felice.

122. Avanzo del Condotto di una parte dell’Acqua Giulia nella Vigna de’Padri Celestini. Questo, secondo il Commentario Frontiniano, prendendo parte della Giulia dal Condotto maestro: su cui camminavano, la Marcia, la Tepula e la Giulia medesima, la portava al Castro segnato col num. 230. come dimostro più sotto alla indicazione dello stesso numero: e quindi l’acqua andava a diffondersi per il Monte Celio.

123. Avanzo, nella Villa Magnani alla Porta Maggiore, del Tempio di Minerva Medica di figura ottagonale come si dimostra nella Tav. XVI di questo Tomo, alla figura II. Vi si vedono alcuni avanzi di muri, che investendo all’ intorno la di lui parte inferiore e togliendole il prospetto, ci danno a conoscere di essere posteriori alla fabbrica del Tempio.

124. Avanzo del Castello principale dell’Acque Claudia ed Anione Nuovo, sul quale inoggi e situata la casa del vignaiuolo Marco Belardi. Egli rimaneva anticamente alla estremità dell’opera arcuata del suo Condotto e dietro gli Orti Pallanziani, come si dimostra nella Tavola degl’Acquedotti, e nella spiegazione della medesima, relativa al detto Commentario di Frontino. La fig. I della Tav. XVII di questo Tomo ci rappresenta lo stesso avanzo nella sua semplicità. Al risarcirsi della delta casa, furon veduti in esso avanzo alcuni incavi che indicavano gli andamenti delle fistole, le quali diffondevano l’acqua per la città. Fra il medesimo ed il monumento dell’Acqua Claudia riferito nel susseguente num. 129, e precisamente nella Vigna di Francesco Belardi, fu ritrovata nello scassare una quantità di pietre di tufo e peperino, che il Ficoroni ci dà a credere, essere stati avanzi dell’antica Porta Esquilina. Ma sendo stato da me interrogato il detto Francesco Belardi sul ritrovamento di tali pietre, mi asserì (indicandomi il luogo , di dove ell’erano state tolte) che queste consistevano in sei grossi pilastri, posti in ordinata prosecuzione. Ond’ebbi tutta la ragion d’arguire, ch’essi non avessero potuto appartenere alla supposta Porta, come indizio d’una costruzione differente, ma bensì che dovessero indubitatamente essere avanzi del riferito Condotto che dal qui sotto indicato Monumento portasse l’Acqua al predetto Castello: molto più che il Belardi mi soggiunse, che vi rimangono tuttavia de’medesimi pilastri da dissotterrare vicino al Castello medesimo, nel quale appariscono peranco i segni, o incavi, ove s’internavano i corsi delie pietre che componevano i pilastri del medesimo Condotto, come si dimostra nella stessa figura.

125. Avanzo nella detta Villa Magnani del Ninfeo di Settimio Severo, in cui appariscono tuttavia le fistole, ed altri forami per il passaggio dell’acqua.

126. Avanzo di una Camera sepolcrale nella medesima Villa. Rimangono peranco in esso i Colombaj per uso di diverse famiglie plebee, come meglio si spiega e si dimostra nel Tomo II alla Tavola XVI.