Pagina:Le aquile della steppa.djvu/62

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56 Capitolo settimo.

l’assenza dei due giovani e del servo, per tentare un colpo di mano.

La notizia dell’imminente matrimonio di Hossein con Talmà la bella, doveva essersi sparsa a grande distanza nella steppa, essendo il vecchio beg conosciuto da tutte le tribù e, siccome i regali di nozze dei ricchi sono sempre costosissimi, non era difficile supporre che quell’attacco fosse diretto più contro quei regali, che contro i fidanzati, almeno così la pensava il beg.

Giah Agha era però un tale uomo da far tremare anche da solo parecchie Aquile della steppa. Nella sua gioventù era stato un guerriero indomito e gli anni non avevano calmati ancora i suoi istinti battaglieri, né scemata la fama di coraggiosissimo, che si era guadagnata.

Non appena i tre cavalieri scomparvero fra le tenebre, staccò i suoi archibugi che erano appesi ai pali della tenda, una mezza dozzina circa e tutti splendidi e di lunga portata, avendoli acquistati dai persiani che godevano allora fama di abilissimi armaiuoli; si cacciò nella cintura le sue due pistole ed il kangiarro, che aveva l’impugnatura d’oro con turchesi e rubini e andò a sedersi sulla soglia della tenda, mettendosi accanto il narghilè.

— Se i ladroni verranno poi a farmi visita li riceverò come si meritano — disse, riaccendendo la pipa, che nel frattempo si era spenta.

— D’altronde la scorta non tarderà a giungere. Il cavallo di Abei nulla ha da invidiare per velocità e per resistenza a quello di Hossein ed al mio.

Il mio!... Sarà meglio che lo metta al sicuro e che me lo tenga presso.

Heggiaz!... —

Un nitrito rispose subito alla chiamata del vecchio, poi un superbo cavallo sorse dall’ombra, accostandosi all’entrata della tenda e presentando il suo muso al padrone.

Era tutto nero, col pelo lucentissimo e bardato con un lusso che solo un ricco beg può permettersi. Le briglie e la sella avevano pendenti formati di zecchini e catenelle d’oro e la gualdrappa, che scendevagli fino al ventre per ripararlo dall’umidità della notte, era tutta ricamata in argento con numerosi gruppetti di perle di Barehin ai quattro angoli.

Il beg gli gettò sulle nari una boccata di fumo odoroso, che il