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134 storia della

esse, le braccia conserte, accigliata e spaventevole come un uragano.

“Maestà, che bella giornata!” balbettò la Duchessa con voce debole e fioca.

“Vi dò a tempo un avvertimento,” tuonò la Regina, battendo fieramente il terreno col piede; “o voi o la vostra testa dovranno abbandonare il giardino, e ciò subito! Scegliete!”

La Duchessa scelse, e fuggì via in un attimo.

“Ritorniamo al giuoco,” disse la Regina ad Alice, ma Alice era troppo spaventata, non osò rispondere, e la seguì lentamente sul terreno.

Gl’invitati intanto, profittando dell’assenza della Regina, si riposavano all’ombra: però appena la videro ricomparire, ritornarono ai posti loro; la Regina fece soltanto capir loro che se avessero ritardato un momento avrebbero perduta la vita.

Mentre giuocavano, la Regina continuava a querelarsi con altri giuocatori, gridando sempre “Mozzategli il capo!” oppure “Mozzatele il capo!” Coloro ch’erano sentenziati a morte,