Pagina:Le avventure d'Alice nel paese della meraviglie.djvu/69

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del coniglio. 53


ed alcuni la colpirono in faccia. “Bisogna finirla,” pensò Alice, e gridò, “Fareste bene di non provarvici un’altra volta!” Queste parole produssero un altro silenzio sepolcrale.

Alice osservò con un pò di stupore che i sassolini si convertivano in pasticcini appena toccavano il pavimento, e subito un idea le sfolgorò in mente. “Proviamo a mangiare uno di questi pasticcini,” disse, “certo essi produrranno qualche mutamento nella mia statura; e siccome non potranno farmi più grossa di quel che sono, m’impiccoliranno forse.”

E mangiò un pasticcino, e si rallegrò di vedersi subito impiccolire. Appena che si sentì piccola abbastanza per uscire dalla porta, scappò dalla casa, e incontrò una folla di animalucci e d’uccelli che aspettavano fuori. La povera Lucertola (era Tonio) stava nel mezzo, sostenuta da due porcellini d’India, che le davano qualche ristoro da una bottiglia. Appena comparve Alice tutti le si avventarono addosso; ma la bimba si mise a correre sino a che si ritrovò sana e salva in una foresta.