Pagina:Le cento novelle antiche.djvu/7

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tore de’ nostri dì1; non essendo credibile che un uom così giudizioso, com’era il Borghini, v’abbia fatte mutazioni di questa sorta senza esserne stato indotto da buone ragioni. E questo è tanto più da presupporsi se si considera che appunto alla detta edizione si sono attenuti nelle ristampe loro ed un Manni, il qual tanto avanti in così fatte cose vedea, e gli altri che queste Novelle ripubblicarono dopo di lui: ad ogni modo egli sarà sempre vero che il testo delle Cento Novelle antiche, qual noi l’abbiamo nelle due vecchie edizioni or mentovate, reca seco un certo carattere di originalità, che cel fa riguardare come il più autentico e genuino. Stando per tanto a questo modo la cosa, quantunque per avventura l’edizion del Borghini e le susseguenti esser possano di utilità maggiore ad un certo genere di cultori della buona favella,

  1. Vedi Opusc. scientif., Fir. 1808, vol. V, pag. 36.