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le confessioni 89

all’Altissimo, per compiere opere umane la violenza è sempre necessaria, essa è stata e sarà sempre applicata. Le due religioni si credono nel vero, e si tengono reciprocamente per false, allora, per attirar gli uomini verso la verità, predicheranno la loro dottrina. Se la dottrina menzognera è predicata ai figli inesperti della Chiesa che crede posseder la verità, allora questa Chiesa deve bruciare il libro falso e respingere ciò che seduce i suoi figli. Che si può fare di quel settario che si consuma in una fede menzognera, secondo l’opinione dell’ortodossia, e che, in ciò che v’ha di più grave nella vita, nella religione, tenta i figli della Chiesa? Che fare di lui, se non tagliargli la testa o rinchiuderlo?

Al tempo di Alessio Mikailovic si bruciavan questi uomini sul rogo, cioè si dava loro il più gran castigo di quei tempi. Ai nostri giorni si applica pure la misura estrema: si rinchiude in una cella.

E portai la mia attenzione su ciò che si fa in nome della religione. Restai terrorizzato e rinunziai quasi completamente all’ortodossia.

Il secondo rapporto fra la Chiesa e i problemi della vita è il modo con cui ella considera la guerra e la pena di morte.

In quel tempo la Russia era precisamente in guerra. I Russi, in nome dell’amore di Cristo, si misero ad uccidere i loro fratelli. Era impossibile non pensare a questo, non si poteva non vedere che l’uccisione è un male contrario alle basi fondamentali di ogni religione. E, nello stesso tempo, nelle chiese si pregava per il successo delle nostre armi, i dottori della fede riconoscevano quel delitto come un’opera derivante dalla religione, e non solo i delitti com-