Pagina:Le confessioni di un ottuagenario I.djvu/406

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capitolo ottavo. 379

a’ tuoi dolori un letto da riposarsi. Cerca, e vedrai che hai trascurato qualche dovere, o fatto dispiacere ad alcuno; ma se riparerai all’omissione e al mal fatto, tornerà subito la pace a rifiorir nel tuo cuore, perchè Gesù Cristo ha detto: beati coloro che soffrono persecuzione.

»Dimentica i piaceri che ti son venuti di sopra a te; cercali sotto a te nell’amore degli umili. Gesù Cristo amava i fanciulli, i cenciosi, e gli storpii.

»Non guardare alla tua condizione come ad una galera cui sei condannato. Galeotti, in veneziano, si chiamano i birbanti. Ma i buoni lavorano per amore del prossimo, e quanto più duro è il lavoro, tanto è maggiore il merito. Bisogna amare il prossimo come noi stessi.

»Non ribellarti a chi ti comanda; soffri la sua durezza non per timore ma per compassione, acciocchè non accresca il suo peccato. Gesù Cristo ubbidì ad Erode e a Pilato.

»Il segreto che ti si rivela per caso, è più sacro di quello che ottieni in deposito dalla fiducia altrui. Questo ti è confidato dall’uomo, e quello da Dio. La soddisfazione di averlo custodito gelosamente ti darà maggior piacere, che non ne otterresti dai favori o dai denari che ti si offrano a tradirlo. La pace dell’anima val più di mille zecchini; io lo posso assicurare; e mi avvedo ora che pensai giustamente e pel mio meglio.

»Vivendo bene, si muore meglio; desiderando nulla, si possiede tutto. Non desiderare la roba d’altri. Però non bisogna nè disprezzare nè rifiutare per non offender nessuno.

»Se adempiendo a tutti i tuoi doveri non sei ancora in pace con te stesso, gli è segno che ignori molti altri doveri che ti incombono. Cercali, adempili, e sarai contento per quanto lo sopporta la condizione umana.

»La disperazione è sempre stata la più gran pazzia,