Pagina:Le dicerie sacre.djvu/201

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-ijt La Mvsica mente d’alto ingegno e della Mufica Audio- lo, culcor della vocc, oroator della fauella , fa- bro del bel parlar gentile , c come da altri di molte belle , eviti arti inueneore, coti dal maggior Litico della curva Lira, chiamato padre ; donde per voftra fè credete , che prendere l'i. dicanone delle corde, la manifattura del plettro, lediftintionidell’aria, gliinterualli d«_>' fuoni, Se in fomma l’intiera fupcllettilc di quel canoro arnefe fe uon dall’humana bocca ? Perciò la liegua alla fua Deità fi coafccrauj, e perciò ( sì curue hà raccolto alcun follile , e diligente oderuatorc dell’antiche memorie ) vna lingua con quattro denti per figurar la Mufica foleuano finger gli Egitti). Più. Non folo la Sampogna , e la Lira furono dalla noftti_j bocca mueatate , ma ftromento ancora molto più mirabile, eftranotrafte origine, e formio da quefta . Nè ciò prenderei ardimento d’affermare, perche lamaraaiglia non ifcemaUo fede al mio dire, fe l’autorità di P,*Jri dottifTi- mi non me ne fufte malleuadtice .(Furono in- fìo da primi fecoli della dilatata religione ne_>’ temp^j de’Chtiftiani pet nfuegliate gli «nimi fedeli alle diurne lodi , medi in vfoalcuni ftro- menti mutici,che Organi s'appellano ^Contiene quefto ftromemo vna ferie di canne di metallo diritte, le quali di numero ,e di lunghezza difpari fono in guifa difpofte, che da gratin folli à forza di rigorofe braccia folleuati, agitati , Se enfiati , per trombe pur di metallo, ò di legno il veoro riseuono. In tanto con Icj battute delle dita l’vna.e l’altra mano dell'cfpcr» to maeftro qua, e là sù per gli tafti vagante i buchi de (p'ragl', ò turando, ò fturan.fo nel mo-