Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/120

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cui, col permesso del sultano, avrebbe raccontata all’indomani, poiché il giorno già cominciava ad apparire. Schahriar, rammentandosi della dilazione d’un mese accordata alla sultana, e bramoso d’altronde di sapere se il nuovo racconto riuscirebbe piacevole quant’ella prometteva, si alzò coll’idea di ascoltarla la notte seguente.


NOTTE XXVIII


Dinarzade, secondo il solito; non dimenticò di chiamare, quando tu tempo, la sultana; e Scheherazade, senza risponderle, cominciò il nuovo promesso racconto.


STORIA

DI TRE CALENDERI FIGLI DI RE,
E DI CINQUE DAME DI BAGDAD.


— Sire, — diss’ella, volgendosi al sultano, «sotto il regno del califfo1 Aaron-al-Raschid2, viveva in

  1. Questa parola significa in arabo successore, relativamente a Maometto. Dopo la morte di questo legislatore, nel 634, Abubere, suo suocero, eletto a succedergli, assunse il titolo di califfo, che servì per molto tempo ad indicare i capi della religione maomettano.
  2. Aaron o Haroun Raschild, quinto califfo della stirpe degli Abassidi, fu contemporaneo di Carlomagno. Fu un principe inconcepibile, pel miscuglio delle sue buone e cattive qualità. Valoroso, pacifico, liberale, sparse il terrore nei nemici ed i banchi sui popoli; perfido, capriccioso, ingrato, sacrificò i diritti più sacri dalla gratitudine, della giustizia e dell’umanità