Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/498

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vecchia dama, «conosco la persona della quale mi favellate; essa è, come ben vi apponeste, la figlia del primo cadì di questa città. Nè mi maraviglio che la amiate, essendo la più leggiadra e savia giovane di Bagdad, ma m’inquieta il saperla fierissima e di difficile accesso. Voi già sapete quanto i nostri legulei siano esatti a far osservare le dure leggi che impongono alle donne una ritenutezza sì incomoda: essi lo sono ancor più nel farle osservare nelle loro famiglie, ed il cadì che vedeste, è lui solo più rigido in questo di tutti gli altri insieme. Siccome non fanno che predicare alle figliuole esser grave delitto il mostrarsi agli uomini, nè sono desse per la maggior parte tanto prevenute, che non hanno occhi nelle strade se non per camminare, quando la necessità le costringe ad uscire. Non dico assolutamente che la figlia del primo cadì sia di questa indole, ma ciò non toglie che io non tema di trovare ostacoli da vincere tanto grandi da parte sua quanto da quella di suo padre. Piacesse a Dio che amaste qualche altra! Non avrei a superare le molte difficoltà che preveggo. Tuttavia mi adoprerò con tutto l’impegno, ma ci vorrà un po’ di tempo per riuscirvi. Intanto fatevi coraggio, ed abbiate fiducia in me. —

«La vecchia mi lasciò, e siccome io mi raffigurava al vivo tutti gli ostacoli dei quali mi aveva parlato, il timore ch’essa non riuscisse nella sua impresa accrebbe il mio male. Tornò il giorno dopo, ed io le lessi sul volto che nulla aveva di favorevole da annunziarmi. In fatti, mi disse: — Figliuolo, non mi sono ingannata; ho da vincere ben più che la vigilanza d’un padre: voi amate un oggetto insensibile, che si compiace a far languire d’amore per lei tutti coloro che vi si lasciano cogliere, nè vuol corrisponderli in niun modo. Mi ascoltò con piacere finchè le parlai del male che vi fa soffrire; ma ap-