Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/535

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sorpresa al trovarsi in mezzo ad una strada di conciapelli! ned essi il furono meno vedendolo in camicia, cogli occhi pinti di rosso, senza barba e senza mustacchi. Cominciarono a battere le mani, a fischiarlo, ed alcuni, corsigli dietro, gli sferzarono colle pelli le natiche, indi fermatolo, e postolo sur un asino, cui incontrarono per caso, lo fecero girare per la città, esposto alle beffe di tutta la plebaglia.

«Per colmo di sciagura, passando davanti alla casa del giudice di polizia, volle quel magistrato sapere la causa del tumulto; e riferitogli dai conciapelli di aver veduto uscire mio fratello, nello stato in cui era, da una porta dell’appartamento delle donne del gran visir, che metteva sulla strada, il giudice, udito ciò, fe’ dare all’infelice Bakbarah cento colpi di bastone sotto la pianta de’ piedi, e lo scacciò quindi dalla città, colla proibizione di non mai più tornarvi.

«Ecco, Commendatore dei credenti,» dissi al califfo Mostanser Billah, «l’avventura del mio secondo fratello, che voleva raccontare a vostra maestà. Egli ignorava che le dame dei nostri più potenti signori divertonsi talvolta a fare tali scherzi ai giovani che sono tanto sciocchi da cadere in simili tranelli...»

Scheherazade fu costretta a fermarsi in questo luogo, a cagione del giorno che vide comparire. La notte seguente riprese la sua narrazione, dicendo al sultano delle Indie:


NOTTE CLXXIII


— Sire, il barbiere, senza interrompere il suo discorso, passò alla storia del terzo fratello.