Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/786

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ai quali era situato il castello, o piuttosto palagio reale, che occupava un’area vastissima nel centro della città, munita di tre muraglie, e la quale aveva due leghe in tutti i sensi da una porta all’altra.

«Hussain non seppe mirare il quartiere in cui trovavasi senza maraviglia, vedendolo vasto ed attraversato da più strade, tutte ad archi per ripararsi dagli ardori del sole, e nonostante ben illuminate; le botteghe erano d’una medesima grandezza e simmetria, e quella dei mercanti d’una stessa sorta di cose, non qua e là disperse, ma raccolte in una medesima via, e così pure delle botteghe degli artigiani.

«La moltitudine dei magazzini pieni d’una medesima specie di mercanzie, come di tele finissime di varie parti delle Indie, di tele dipinte a colori vivacissimi che rappresentavano al naturale uomini, paesi, alberi, fiori; di stoffe di seta e broccati tanto di Persia che della China e d’altri luoghi; di porcellane del Giappone e della China; di tappeti di tutte le grandezze; destarono in lui tanta maraviglia, che ei non sapeva se dovesse credere ai propri occhi. Ma quando fu giunto alle botteghe degli orefici e gioiellieri(tali due professioni esercitavansi dai medesimi mercanti), rimase come rapito in estasi alla vista della quantità prodigiosa di stupendi lavori d’oro e d’argento, e quasi abbagliato dallo splendore delle perle, dei diamanti, rubini, smeraldi, zaffiri ed altre pietre preziose che vi erano esposte in quantità. S’ei fu maravigliato di tante ricchezze adunate in un solo sito, lo fu viemaggiormente quando venne a giudicare della ricchezza del regno in generale, considerando che, ad eccezione dei bramini1 e dei

  1. Bramini o brami, sacerdoti e dottori degl’Indiani, che pretendonsi discesi da Brama. La loro tribù è la prima e più nobile di tutte quelle in cui dividonsi i popoli dell’India, e niuno può